sabato 29 giugno 2013

destino

beh, rieccomi qui...
Il destino è sempre stata una costante nella mia vita e penso sempre lo sarà. Forse è così un pò per tutti, ma io lo sento un pò di più..
Oggi nella mia città è festa, i negozi sono tutti chiusi o almeno la maggio parte. Stamattina sono andata a fare la spesa con mamma in un posto non proprio vicino casa e ti ho visto.
Devo dire che ti ho pensato ogni singolo momento, ma ormai mi capita praticamente ovunque perchè ad ogni angolo, ad ogni luogo c'è un ricordo di noi.
La spesa era praticamente finita, stavamo andando verso la cassa e chi mi trovo davanti? Te. Stavi di spalle o girato di 3/4, lacoste blu, quella che abbiamo comprato l'anno scorso con i bordini che hanno i colori della Francia visto che l'anno scorso siamo stati a Parigi e jeans. Come dico sempre se avessi camminato tra migliaia di persone ti avrei riconosciuti alla prima occhiata, la tua camminata non me la dimenticherò mai. Ma stavolta era fermi e guardavi non so cosa, poi mamma mi ha detto che stavi guardando le lamette. Non lo so cosa mi sia preso, ti ho chiamato...ti sei girato forse a fatica, penso tu abbia provato un brivido. Non sapevi cosa dire, cosa fare...io mi sono avvicinata e ti ho abbracciato, tu freddo.
Ci siamo spostati da lì, non mi guardavi in faccia mentre io ti guardavo e cercavo un tuo sguardo. Già non ti riconosco più, anche la voce mi sembra cambiata.
L'unica cosa che pensavo è quanto fossi bello, a quanto ti sentissi mio, a quanto non volessi lasciarti andare. Non riuscivo a parlare, ti  ho guardato bene...masticavi una gomma e sentivo perfino il profumo ormai quasi svanito, avevi delle scarpe nuove, delle converse bianche estivissime, perfette.
Mi hai fatto un pò di domande. Come stavo, se mi vedessi con qualcuno...che già questa domanda detta così non ha senso, infatti ti ho detto con chi dovrei vedermi...mi vedo con la mia amica qualche volta, non posso ammorbarla troppo. Mi hai chiesto cosa facessi oggi, come sta Oliver, ho saputo che ancora non ti sei trasferito da dietro casa mia, hai detto che servono troppi soldi, io penso sia solo questione di tempo.
In quel momento avrei voluto dirti che mi mancavi da morire, ma non l'ho fatto per rispetto, mio e tuo.
Mi hai sempre rimproverato di non accettare mai le tue decisioni, ed è vero..non è che non lo sapessi, l'ho sempre saputo ma ho sempre sbagliato io. I tuoi occhi, così grandi...mi sembravano più scuri del solito, più profondi ma allo stesso tempo freddi, come se non mi volessero guardare non so per qualche motivo...forse per non vedere il dolore nei miei. Mi illudo che possa provare ancora qualche cosa per me forse, è solo per questo.
Poi hai cercato di andartene, dicendomi di raggiungere mia madre che era quasi arrivata alla cassa e non sapevo come salutarti, non volevo. Tu mi hai abbracciata soltanto per qualche secondo...mi hai accarezzato con la mano la spalla mentre io ti stringevo. Ed è finita lì, ti ho visto allontanarti e poi sei scomparso tra le corsie del supermercato.
Ancora adesso non ho metabolizzato questo incontro del destino. Mi chiedo perchè proprio ora, è troppo fresco il mio dolore. Tant'è che ti ho anche detto: "che cazzo di destino eh..." e tu non hai risposto o forse hai detto: "eh..".
E' come se in quel momento il mio dolore allo stomaco fosse scomparso. Una boccata di aria fresca, ancora tra le tue braccia...
G.

venerdì 28 giugno 2013

Nuovo inizio

Ho deciso che appena potrò butterò giu 4 righe su questo blog creato tanto tempo fa, ormai non so più il perchè...so solo che dovrò cambiare il titolo perchè non l'ho scritto io.
Ho appena visto una bozza dal titolo "nuovo inizio", forse l'ho scritto anni fa pensando che stesse per iniziare qualche cosa di nuovo nella mia vita o forse solo perchè avevo intenzione di creare un nuovo blog dopo quello che iniziai all'età di 16 anni su una famosa piattaforma ormai spopolata. Insomma l'ho vista e ho pensato fosse un invito a ricominciare, sono giorni che mi gira in testa questa idea.
Non so chi leggerà queste righe, vorrei solo informare lo sventurato lettore che questo blog nasce con uno scopo terapeutico, il mio. Non so come andrà a finire, se riuscirò a scrivere cose con un filo logico, mi aprirò, oppure neanche pubblicherò queste righe perchè deciderò di tenerle per me. Dicevo, nasce con uno scopo terapeutico a seguito di un evento per me traumatizzante che normalmente fa parte almeno 3-4 volte, vabbè diciamo 2-3 volte, in media, nella vita di qualsiasi uomo: la fine di un amore. Ovvio non il mio, sennò non penso che avrei tutta questa voglia di scrivere, di stritolarmi l'anima e il cuore con ricordi, lucubrazioni, pensieri sparsi e cose così.
L'intento è sicuramente quello di riuscire a prendere coscienza di quello che mi è capitato, metabolizzarlo, capire che c'è una vita oltre il buio che mi circonda in questo momento, l'anonimato mi aiuterà.
Ebbene, sono passate 2 settimane dall'ultima volta che ci siamo visti io e Lui, 14 interminabili giorni, i più lunghi della mia vita, i più difficili. Penso che sia stato il tempo massimo in cui non ci siamo visti...tempi in cui avevo 16 anni e trascorrevo le vacanze con mamma e papà al mare in Puglia.
Ieri però ci siamo sentiti, le mie amiche lo avevano visto girare intorno a casa mia e mi hanno chiamata, appena sono scesa già non c'era più. Non so se lo avessi visto cosa avrei detto o fatto...forse era più la voglia di vederlo, mi hanno detto che indossava una camicia celeste con le maniche arrotolate, io già lo vedevo...
Ieri è stato come se mi avesse ulteriormente straziato il cuore, due settimane dopo la nostra rottura ufficiale, chiamiamola così...ha cercato in tutti i modi di farmi capire che era finita, FI-NI-TA. Che lui se ne era andato perchè non era più felice e che andandonse ad abitare con la madre pare abbia riacquistato la serenità. Mi ha fatto leggere un estratto di un post pubblicato su un forum più di 3 anni fa in cui chiedeva consigli ad un esperto su come lasciare la propria ragazza dato che lei non voleva capire che non era più amata. Quella ragazza ero io. La ragazza che all'epoca stava insieme a lui da quasi 5 anni e che lui già diceva di non amare da almeno 3. Oggi sono passati 8 anni e sono qui a metabolizzare il fatto che alla fine per quanti anni mi abbia amato, 2 o 3? Tralascerò le parti più strazianti per voi lettori ma soprattutto per me. Il dolore è troppo fresco, non voglio pensare...solo buttare giu qualche riga senza senso...
Sta cercando di fare qualsiasi cosa per farsi odiare...mi ha perfino detto che già si stava vedendo con un'altra pur di provocare il mio odio e il mio sdegno. Anche nella lettera pubblicata sul forum diceva di pensare addirittura al tradimento perchè sapeva che era l'unica cosa che non avrei mai tollerato. Questa parte l'ha omessa ieri. Così come la parte nella quale dichiarava pubblicamente il bisogno di amore, di una persona che gli suscitasse sentimenti al di fuori della rabbia. Vi garantisco che in questi anni è successo di tutto, certo è sempre stato una persona "strana", solitaria, meditativa...ma non ho mai pensato che potesse effettivamente non amarmi da tempo nonostante sia capitato in qualche litigata che lui me lo dicesse, ma si sa...quando si è arrabbiati si dicono tante cose, beh mi sbagliavo! Non c'è niente di più vero di quando una persona pacata si incavola e ve ne canta di cotte e di crude, questo l'ho imparato!
In questi anni, nel frattempo, ci siamo laureati ha creato una bellissima tesi dove io stessa ho partecipato "recitando" una piccola parte e aveva concluso il tutto con tutta una serie di ringraziamenti alla sua famiglia, alla mia e a me...lasciando che il mio nome, in basso a destra sullo sfondo nero, fosse l'ultimo a scomparire. Quasi a voler dire...tu tu proprio tu sei il nome che scomparirà per ultimo! Quello che sarà con me nel mio futuro...niente di più sbagliato.
Mentre scrivo mi capita di avere dei momenti di black out, come se il sangue non affluisse perfettamente al cervello, come se le vene che portano l'ossigeno al cervello si ostruissero per un secondo...e io avessi dei piccoli e frequenti capogiri.
Non sono arrabbiata ecco, non provo odio come invece prova lui per me. Non lo odio. Sono solo un cuore distrutto come lo può essere quello di una persona che in questi anni si sia prodigata tanto a costruire qualche cosa di concreto, per quel che possa significare il termine in questo periodo.
In questi giorni ho sentito il mio corpo cambiare...sento come se non fossi più io a controllarlo...non è solo la testa. Sento come se il mio stomaco, il mio intestino non so ancora bene cosa, ma comunque nella zona pancia, funzionasse con un interruttore. La mia testa cerca in tutti i modi di farlo stare calmo e sereno cercando di non pensare troppo, di non rimuginare ma appena appena il cervello va per i fatti suoi eccolo lì che, come se qualcuno avesse spinto su un interruttore, si aziona il dolore e poi come un senso di soffocamento. A volte penso che mi stia per venire un attacco di panico ma il punto è che io non ho mai avuto un attacco di panico e non so come riconoscerlo.
Alla fine penso, sono una bella ragazza (almeno nella media o giu di lì), ho una bellissima famiglia, ho delle amiche (una delle quali ho avuto il dono di imparare a conoscere durante l'università nonostante già avessimo frequentato il liceo in classe insieme), mi sto per laureare in Economia, non ho nulla da temere...ho tutta la vita davanti! Chissà quante altre persone conoscerò, quanti uomini incontrerò...magari più belli, più interessanti, che mi riescano ad amare per ciò che sono con i miei mille difetti e foss'anche solo un pregio. Ma ora ho un senso di vuoto che mi opprime...
Vabbè direi che per stasera può bastare, è tutto il giorno che sono in giro...è ora che vada a letto.
Alla prossima se ci sarà.
Notte G.