giovedì 14 novembre 2013

14/11/2013

Non riuscirò mai più a leggere ciò che ho scritto fino ad oggi senza provare l'ansia di perdermi.

venerdì 4 ottobre 2013

Condividere (bozza)

Il mio ideale di felicità? Tornare a casa dopo una giornata di lavoro pesante, posare a terra le borse, farmi una doccia veloce e cucinare in attesa che la persona che amo torni a casa. Sì, ok non sono una grande cuoca e non penso di diventarlo...almeno non nell'immediato futuro ma perchè non fare qualche cosa non solo per sè stessi ma anche nella prospettiva di arrecare piacere alla persona che ci è affianco.
Per me amare vuol dire essenzialmente condividere, ultimamente ci sto pensando spesso. Se pensate che cucinare non è una cosa che mi piaccia e oltretutto non mi riesce neanche troppo bene si capisce cosa intenda dire... condividere un piatto magari non sempre ben riuscito ma dare soddisfazione a colui che l'ha preparato perchè in quel piatto ha impiegato essenzialmente soldi (come fa notare spesso mio padre), tempo e anche amore. Questo è per me amare
Ma non parlo solo di condivisione culinaria, io amo condividere tutto. Una giornata di sole, una gioia, una scoperta, un dolore...solo attraverso la condivisione di piccoli attimi quotidiani ti accorgi non solo dell'amore che prova l'altra persona nei tuoi confronti ma soprattutto di quanto tu stesso dipenda inevitabilmente da quell'uomo o da quella donna...
Difficile per me non dipendere emotivamente dall'uomo che amo anche se ho dimostrato a me stessa che sono una piccola donna forte e indipendente. Che ottiene ciò che vuole,dotata di dignità e amor proprio.
Difficile e complicata è la mente umana, io sono così semplice. Così schematica e trasparente. Per capirmi basta guardare i miei occhi.

domenica 8 settembre 2013

Ostia

Mi manchi terribilmente. Oggi sono venuta persino ad Ostia. Non so cosa mi sia passato per la testa, lo giuro. Ho preso la macchina, messo la musica a palla e sono partita.
Ho fatto una passeggiata alla "rotonda" come la chiamavo io, ma che rotonda non è...è il pontile,lo so. Mi sentivo nuda, osservata e sola. Per fortuna avevo gli occhiali da sole che oscuravano tutto. Le mie lacrime e i miei occhi.
Ho camminato perfino sulla sabbia sai? Mi sono tolta le scarpe nuove e mi sono bagnata i piedi...si stava benissimo...non so cosa stessi facendo, se stessi aspettando, te. Lo so che non saresti mai venuto.
Così mi sono fatta una foto ai piedi che camminano sul bagniasciuga, classico. L'ho messa su fb e sono tornata indietro, verso la macchina.
Non sapevo che strada fare a ritorno, pensa ho persino messo il navigatore (che dopo ho tolto) come se non sapessi più tornare a casa. Ero spaesata e confusa. Poi mi sono detta che potevo sempre passare vicino casa tua e prendere l'ostiense dallì. Così ho fatto, solo che sono passata sotto casa tua.
Ti giuro, sono rimasta meno di 2 minuti. Avevo persino confuso la finestra e il portone. Non lo so perchè, come se 8 anni non bastassero più per ricordare queste cose scontate. Così sono andata avanti di pochi metri. Avevo il finestrino abbassato, stavo ascoltando "the winner is" colonna sonora del Favoloso mondo di Amelie se non erro. Dopo pochissimo, la macchina ha fatto il suo solito rumore quando sta per un certo periodo ferma e ti ho visto. Dal terrazzo sei tornato dentro casa. Sono sicura fossi tu, non so se mi hai visto. Così ho preso e sono andata via, mi manchi.

mercoledì 24 luglio 2013

tesa

Ho sempre sognato di essere felice. Infatti quando si tratta di esprimere un desiderio spegnendo le candeline sulla torta del compleanno o mangiando una primizia volete sapere cosa ho sempre espresso? - Voglio essere felice -
Stavolta non mi sò salvata, non ce l'ho fatta. Cerco di restare a galla ma mi sembra ogni giorno di stare per affogare. Tento di dare un senso a questa estate e più in generale a questa vita ma non ce la faccio.
Il senso di abbandono è troppo forte, pensavo che scrivendo mi sarei liberata piano piano, giorno per giorno, di un po' di dolore, ma anche qui mi sbagliavo.
Vedo le persone intorno a me che vanno avanti con la loro vita, fanno le loro esperienze e anche se è passato poco più di un mese da quando mi è caduto il mondo addosso io non ci riesco. Non riesco a riprendere la mia vita, appunto a darle un senso.
Mi sento distante da tutto e da tutti, sento che nessuno mi capisca realmente o comunque tenta di farlo. Non riesco ad essere di compagnia ma allo stesso tempo detesto stare sola a casa a compiangermi. Non voglio ammorbare nessuno. Alle volte vorrei uscire, prendere la macchina e girare per questa città senza meta, prendere il mio ipod e sentirmi un po' di musica in solitaria, ma il punto è che io non riesco più ad essere ciò che ero prima. Non riesco a bastarmi da sola. A soddisfarmi, ad essere felice come unicum
Cosa dicono oggi i miei occhi. Io li vedo e so cosa c'è dietro, ma gli altri? Penso che non riescano  a capire il dolore e l'amarezza che ci sia dietro. Ho paura. Ho paura che non tornerò più a sorridere col cuore, come ho sempre fatto...Non ho paura di stare sola. Ho paura di continuare a vivere la vita che sto vivendo ora, il senso di vuoto, il nodo alla gola, il mal di testa. Spesso piango per un nunnulla, una canzone, un profumo, un ricordo...cazzo.
Voglio vivere, voglio volare via...tu non sai quanto vorrei riuscire a ritrovarmi, ad essere me stessa. Non so neanche più di chi sia la colpa. Forse è mia, forse è tua o forse non è di nessuno come dici te.
Per oggi basta così.

lunedì 15 luglio 2013

Oggi sento lo strazio della tua lontananza,
penetra tutte le cose della terra,
prende svariate forme nei monti e nei giardini,
pervade il cielo ed il mare.
Tutte le notti, immobili in silenzio
gli occhi delle stelle,
nel piovoso luglio il bisbiglio di infinite foglie
dicono che Tu sei lontano.
In casa la profonda nostalgia di Te
si diffonde nelle sofferenze,
negli affetti e nei desideri,
nelle gioie e nei dolori.
(Rabindranath Tagore)

un mese

Sono stanchissima, ma due righe sento di scriverle perchè è passato un mese, non ricordo neanche il giorno cioè non mi so proprio il numero del mese..Oggi mi sei mancato tantissimo. 
Mi manchi in ogni sorriso, in ogni caldo raggio di sole che mi tocca...immagino la tua schiena piena di lentiggini , io che ti abbraccio da dietro e ti annuso la piega del collo, quella che sa di te.
A volte mi chiedono come faccia ad essere così composta e moderata quando parlo di te, perchè non mi commuova e non dica cose brutte e cattive. Il punto è che non lo so.
Da sola piango duemila volte al giorno...davanti agli altri tengo tutto dentro. Se sapessi cosa posso provare anche solo adesso che sto scrivendo, che gran nodo alla gola che ho. Come dico sempre penso sempre tutto sia un incubo, che noi siamo ancora noi. Dio santo, ti auguro, con tutto il cuore, di non soffrire come sto soffrendo ora per la tua assenza.
Che grande desolazione e solitudine provo...non sono più io non mi riconosco più.

lunedì 8 luglio 2013

oggi

Non mi manchi perché non esisti.
E se mai tu un giorno mi ti palesassi, dovrai saper sorridere
non ridere
sorridere
avere
molta pazienza
e occhi
infiniti.
G.

giovedì 4 luglio 2013

temporale estivo

Mi sono sempre piaciuti i temporali estivi. Sono capaci di far risaltare i profumi della terra, dell'aria, delle piante... Oggi l'aria profuma sì di pioggia ma anche di carne allo spiedo, c'è qualche cosa che mi piace, mi affaccio tra le grate della finestra e c'è una bella luce, bionda...quella che fa Roma bella.
Dentro di me c'è malinconia...so di lamentarmi "di gamba sana", che c'è e ci sarà sempre di peggio in questo mondo. Quanti altri dolori dovrò affrontare, sostenere e rialzarmi. Il punto è che adesso non ci riesco o non sento questo bisogno. Mi basta girovagare per casa, fare una doccia, sentire la mia amica...Sì avrei voglia di uscire, respirare una boccata d'aria, fare un giro...ma poi il pensiero va sempre là e diventa tutto insostenibile. Non sapere cosa faccia, con chi sia, è una tortura, passerà perchè deve passare...
A volte tragicamente penso che non incontrerò più nessuno che sappia riconoscere la mia aura, la mia è lilla-rosa se non sbaglio...non riuscirò più a mostrarmi per ciò che sono per paura di non essere accettata. Sono sempre stata e penso che sempre lo sarò...estrema in ogni cosa faccia, nel bene o nel male.
Mi sento fragile, cerco tra la gente, nei volti...il tuo. Ma tu non ci sei. Mi hai abbandonata. Adesso so cosa vuol dire sentirsi sola, vorrei tornare ai tempi in cui mi bastavo da sola ed ero felice così come stavo, quando ho smesso di bastarmi? Quando ho smesso di essere felice ed orgogliosa di me stessa, senza cercare l'approvazione della persona che amavo? Quello sarebbe dovuto venire da sè...
G.

martedì 2 luglio 2013

elucubrazioni notturne

Immagina una notte d'estate, come questa, la luna alta nel cielo, le stelle che brillano come diamanti, una spiaggia calda e umida, sdraiati sul bagnasciuga, seminudi a far l'amore dopo una cena a lume di candela, dopo aver riso, parlato con gli occhi negli occhi, con le mani nelle mani...candele accese e musica in sottofondo, lentamente il mondo sparisce per lasciare il posto all'amore, all'essenza dell'amore...al profumo, alla voglia, al tempo che rallenta e accelerera così come i battiti del cuore...pensa ai lunghi abbracci, a quel corpo che ti sta davanti così perfetto nelle sue mille imperfezioni, agli occhi interminabili baci e pensa agli adii, ai pianti dentro una macchina ferma sotto un portone, pensa alla pioggia e ai vetri appannati, a quelle lacrime che scendono giu dal cielo. Perchè quando si soffre per amore anche Dio piange per noi, pensa ai "non andare" che non hai detto, pensa a quei "ma io ti amo" che perdono di ogni significato. La sensazione di essere saliti in cielo fino al Padre Eterno e poi per un gioco di parole, per un capriccio di un cuore o per uno scherzo di una vita che è sempre pronta a dare calci...pensa a quel volo verso il basso, verso il buio, verso la terra, verso la fine, quella stessa passione che per intensità illuminava il firmamento, ora è capace di portarvi verso la follia più cieca, verso il fondo di quel mare che prima era solo ilio fermo...L'amore, capace di farti compiere azioni più impensabili, azioni che avresti considerato fuori dalla tua portata, capace di bloccarti, di rendere difficile, inutile, sterile qualsiasi movimento, da rendere incompleto anche il respiro. L'amore, quel contenitore di passione, coinvolgimento, follia, incoscienza. Il fuoco capace di dare energia al tuo corpo, uno stato d'animo capace di alimentare una serie così vasta, inconsapevole e msteriosa di reazioni chimiche da farti diventare dipendente come la peggiore delle droghe e, come le droghe in grado di trasportarti in pianeti illusori di felicità, fiducia, tolleranza. Ma siamo capaci di amare davvero così o siamo solo spinti a realizzare una cosa che abbiamo solo idealizzato?
Invidio quelli sono innamorati, quelli che dicono "per sempre", li invidio perchè sono incapaci di vedere che la vita offre molte meno certezze di quelle che vedono in preda all'amore o perchè sono realmente baciati dalla fortuna. Penso, penso a tutti quei piccoli mondi racchiusi in tante piccole teste, penso ai sogni, alle illusioni, alle speranze che ogni uomo, ogni donna, ogni bambino ha. Diventerò un pilota di aerei, comprerò un'auto sportiva, vorrei innamorami ancora...Quante piccole speranze racchiuse nel cassetto dei ricordi, quanti piccoli desideri chiusi nella soffitta della nostra anima, poi, più si cresce e più le delusioni, le illusioni, i "fallimenti" diventano così grandi da non poterli nascondere in nessun cassetto e in nessuna soffitta. Sensazioni pesanti che si svegliano al mattino con noi e che ci portiamo dietro per tutto il giorno, pensieri con i quali impariamo a convivere. Mi chiedo dove io ancora trovi la forza per sperare, la forza di credere, forse è solo la mia giovane età che non si vuole arrendere ma, i momenti di cedimento che erano rari ora sono più frequenti e meno dissolubili. Questo lo chiamano "fare esperienza". Ci sono errori ai quali neanche il tempo può porre rimedio, e mi chiedo: "Se potessi tornare indietro e ricominciare senza buttare via tutta la mia vita, da che età vorrei ricominciare?". Vorrei ricominciare da quando ero alle scuole elementari, tempo in cui il mio solo pensiero era divertirti, come ogni bambino del resto. Mi ricordo che mi piaceva correre, saltare, mi piaceva fantasticare. Giocavo a nascondino, a "un, due, tre stella", non pensavo al lavoro, non pensavo all'amore, non pensavo alla morte. Lo so, avrei voluto avere un po' più coscienza del mio io, in modo da evitare ora questa lancinante tortura al cuore. Tanto tempo è passato da allora, tanti segni nella mia anima, tanti graffi che ancora riesco a vedere, non ho dimenticato nulla, non si è perso niente, ricordo tutte le avventure, gli sbagli e gli spaventi. Ricordo. Queste e altre storie mi hanno cullato e fatto crescere tra rovi e fiori fino a diventare quella che sono. In questo momento penso alla forza necessaria per amare. Ci possono essere due soli modi di amare, il primo è quello naturale, istintivo, incosciente; il secondo è quello ragionato, cosciente, frutto dell'esperienza, quando si sa quello che si vuole..Il primo non è difficile.Gli eventi si susseguono con naturalezza, l'amore viene vissuto senza fallimenti, piccole liti di "aggiustamento", piccoli confronti. Il secondo, il più diffuso, è frutto di coscienti compromessi. Compromessi, impegni, promesse dette in un attimo in cui l'amore annebbia la nostra capacità di ragionare, parole pronunciate in pochi minuti e che dureranno per sempre, o meglio, che dovrebbero durare per sempre. Mai dire mai e mai dire per sempre, un compendio di frasi fatte che per molti diventano vangelo. Quanta forza di vuole per amare con coscienza, bisogna essere dei supereroi, superman, l'uomo ragno, bisogna essere padroni di una forza, di una dote mentale capace di comandare sul cuore. Scegliere di fidarsi, di affidarsi ad un'altra persona dopo essere stati traditi nei sentimenti, dopo essersi imbattuti nella disillusione, dopo aver lottato per il proprio rispetto. Un processo di autostima che parte dopo la sconfitta che ti porta a credere che tu, solo tu, puoi farcela anche da solo, che ti porta a sentire meno, no a non sentire, il bisogno di un compagno/a.
G.

E la vita va...

Oggi è un grande giorno per me, sono andata a verbalizzare il mio ultimo esame di una carriera universitaria durata 5 anni. Ho concluso alla grande anche uno degli esami più difficili dell'intera magistrale. Non solo perchè l'esame era obiettivamente difficile ma soprattutto per lo stato mentale ed emotivo con cui l'ho affrontato. Non ho mai fatto nulla del genere anche se nel corso degli anni non sono stati infrequenti i casi in cui abbia dovuto studiare in una situazione priva di sostegno e rassicurazione da chi in quel momento lì, non avrebbe dovuto fare altro che sorridermi e darmi un bacio, a me sarebbe bastato.
Ho dato prova a me stessa che sono forte, che ce la posso fare, che non dipendo da nessuno. L'ho sempre saputo ma questa ne è stata la conferma.
Ho sempre mantenuto la mia "unità", ho cercato, sempre, di prendere il meglio dalle persone che negli anni mi hanno circondato. Mi sono "fusa" e contaminata continuamente, ma ho sempre mantenuto il mio modo di pensare, la mia onestà intellettuale, i miei gusti. Sono sempre rimasta me stessa.
Non sono una che quando sta con un ragazzo diventa il suo tappetino, la sua fonte quotidiana di rassicurazione e felicità..io sono quella che dà rassicurazione e felicità senza volere nulla in cambio. Forse è sbagliato ma per me è così. E fortuna che è sempre stato così, se non avessi avuto un minimo di orgoglio, di considerazione e amore per me stessa lui mi avrebbe distrutto da tempo.
Ho capito che anche io ho bisogno di una persona che mi ami ogni singolo giorno della mia vita, ho bisogno anche io di rassicurazioni e attenzioni, magari piccole ma costanti e cosa ancora più importanti sincere.
Non voglio più stare qui a pensare dove e come questa persona mi abbia preso in giro per tutti questi anni. Voglio aprire gli occhi e vedere la realtà così come è, bella o brutta che sia.
Io so cosa sia l'amore e so cosa voglia dire essere amata e lotterò per trovare una persona che mi ami così come sono, con i miei attacchi di gelosia, le mie insicurezze, i miei eccessi d'ira che si placano nel giro di 10 minuti e che tu in 8 anni non sei mai riuscito ad accettare e saper prendere con amore e pazienza.
Perchè dico questo? Perchè io merito, io merito di più! Non si tratta di accontentarsi, non mi sono mai sentita così...però voglio diventare più selettiva e iniziare a pretendere.
E' ora che cresca anche io, che smetta di credere nelle favole e nelle frasi pensando che mantengano sempre lo stesso peso e lo stesso valore che invece per me non hanno mai perso.
Basta. Stavolta lo dico io.
G.

lunedì 1 luglio 2013

1 luglio

Ieri non ce l'ho fatta  a scrivere,ero troppo stanca. Oggi sono in attesa dei risultati del mio ultimo esame e saprò di che morte devo morire...
Il mio umore è sempre il solito, ho sempre delle crisi interiori al solo pensare che lui non mi voglia più e soprattutto che è stata tutta una farsa negli ultimi 5 anni, non me ne riesco a capacitare.
Se solo mi avesse lasciato 5 anni fa, ora sarebbe tutto più facile...non mi rimbomberebbero in testa tutte le promesse, i sogni e i desideri di vita insieme...sto malissimo.
Non mi riesco a capacitare di quello che mi è successo, da una parte mi risuonano le sue parole terribili "Sono stato insieme a te per PIETA'!" ma vi rendete conto? Come si può dire una cosa del genere, non riesco proprio a capirlo...io evidenti cambiamenti li ho visti solo il mese prima che mi lasciasse ad un passo dal nostro 8° anniversario finto. Prima si comportava in maniera normale, aveva a volte slanci di affetto e faceva gesti che a lui piacevano e che a me davano relativamente fastidio, come leccarmi la guancia...adoravo quando mi abbracciava da dietro e camminavamo storti "come due pingi" così dicevamo. Lui diceva che era tutta un'illusione, uno sforzo di stare bene anche se in fondo non mi amava. Assurdo.
Ora sono qui, ho appena visto che si è collegato su whatsapp e questa cosa mi crea angoscia, perchè fino a poco fa mi scriveva messaggi simpatici la mattina, quando sapeva che non ero ancora sveglia ed era mattinata inoltrata. Sicuro sta parlando con il suo amico, gli sta dicendo che alla fine sta meglio così, non poteva continuare con questa recita e magari si sta mettendo d'accordo per andare a trovarli in Inghilterra o a fare la ciclo vacanza in germania, ma che ne so io...
In fin dei conti penso che non mi  merito questo, non mi sono mai meritata tutto questo dolore e questa presa in giro collettiva, mia e della mia famiglia. Non si gioca con i sentimenti, avrebbe dovuto prendere una decisione anni fa, sono più gli anni in cui ha fatto questo sacrificio di quelli in cui mi abbia amato sul serio...non ci posso pensare.
"Io ti voglio bene ma tu meriti una persona felice" Sì, felice di stare con me aggiungerei oggi ma perchè non l'hai detto tu? Sempre a nascondere, a celare i tuoi reali sentimenti...a non mettere MAI le cose in chiaro. Non mi hai mai detto "non ti amo più" l'hai scritto per messaggio! Di persona ti sei limitato a dire: " ma non hai visto quanto tempo è che non ti dico più che ti amo? perchè non lo sentivo più..."
Io so già, per come sono fatta che questa esperienza mi condizionerà in tutte le relazioni che forse verranno dopo di te, penserò sempre che la persona mi stia prendendo in giro, non sia sincera, sono diventata insicura...mi vedo brutta, non attraente...mi sento un'illusa.
A volte già comincio a pensare che non ci sarà mai nessuno come te e che, come ti ho detto, non amerò mai nessuno come te. Perchè in fin dei conti io ti amavo per come eri, non ho mai pensato di cambiarti. Non ho fatto gli errori che fanno tutti. Io ero diversa.
Penso che non riuscirò più a trovare una persona che sia fisicamente che mentalmente mi piaccia come te, è stato un miracolo averti incontrato e averti sentito mio anche solo per pochi anni. Dove troverò una persona così bella esteriormente, così interessante, intelligente, colta...non lo so più...sono confusa, mi gira la testa. Meglio che mi fermi e aspetti i risultati dell'esame.
G.

sabato 29 giugno 2013

destino

beh, rieccomi qui...
Il destino è sempre stata una costante nella mia vita e penso sempre lo sarà. Forse è così un pò per tutti, ma io lo sento un pò di più..
Oggi nella mia città è festa, i negozi sono tutti chiusi o almeno la maggio parte. Stamattina sono andata a fare la spesa con mamma in un posto non proprio vicino casa e ti ho visto.
Devo dire che ti ho pensato ogni singolo momento, ma ormai mi capita praticamente ovunque perchè ad ogni angolo, ad ogni luogo c'è un ricordo di noi.
La spesa era praticamente finita, stavamo andando verso la cassa e chi mi trovo davanti? Te. Stavi di spalle o girato di 3/4, lacoste blu, quella che abbiamo comprato l'anno scorso con i bordini che hanno i colori della Francia visto che l'anno scorso siamo stati a Parigi e jeans. Come dico sempre se avessi camminato tra migliaia di persone ti avrei riconosciuti alla prima occhiata, la tua camminata non me la dimenticherò mai. Ma stavolta era fermi e guardavi non so cosa, poi mamma mi ha detto che stavi guardando le lamette. Non lo so cosa mi sia preso, ti ho chiamato...ti sei girato forse a fatica, penso tu abbia provato un brivido. Non sapevi cosa dire, cosa fare...io mi sono avvicinata e ti ho abbracciato, tu freddo.
Ci siamo spostati da lì, non mi guardavi in faccia mentre io ti guardavo e cercavo un tuo sguardo. Già non ti riconosco più, anche la voce mi sembra cambiata.
L'unica cosa che pensavo è quanto fossi bello, a quanto ti sentissi mio, a quanto non volessi lasciarti andare. Non riuscivo a parlare, ti  ho guardato bene...masticavi una gomma e sentivo perfino il profumo ormai quasi svanito, avevi delle scarpe nuove, delle converse bianche estivissime, perfette.
Mi hai fatto un pò di domande. Come stavo, se mi vedessi con qualcuno...che già questa domanda detta così non ha senso, infatti ti ho detto con chi dovrei vedermi...mi vedo con la mia amica qualche volta, non posso ammorbarla troppo. Mi hai chiesto cosa facessi oggi, come sta Oliver, ho saputo che ancora non ti sei trasferito da dietro casa mia, hai detto che servono troppi soldi, io penso sia solo questione di tempo.
In quel momento avrei voluto dirti che mi mancavi da morire, ma non l'ho fatto per rispetto, mio e tuo.
Mi hai sempre rimproverato di non accettare mai le tue decisioni, ed è vero..non è che non lo sapessi, l'ho sempre saputo ma ho sempre sbagliato io. I tuoi occhi, così grandi...mi sembravano più scuri del solito, più profondi ma allo stesso tempo freddi, come se non mi volessero guardare non so per qualche motivo...forse per non vedere il dolore nei miei. Mi illudo che possa provare ancora qualche cosa per me forse, è solo per questo.
Poi hai cercato di andartene, dicendomi di raggiungere mia madre che era quasi arrivata alla cassa e non sapevo come salutarti, non volevo. Tu mi hai abbracciata soltanto per qualche secondo...mi hai accarezzato con la mano la spalla mentre io ti stringevo. Ed è finita lì, ti ho visto allontanarti e poi sei scomparso tra le corsie del supermercato.
Ancora adesso non ho metabolizzato questo incontro del destino. Mi chiedo perchè proprio ora, è troppo fresco il mio dolore. Tant'è che ti ho anche detto: "che cazzo di destino eh..." e tu non hai risposto o forse hai detto: "eh..".
E' come se in quel momento il mio dolore allo stomaco fosse scomparso. Una boccata di aria fresca, ancora tra le tue braccia...
G.

venerdì 28 giugno 2013

Nuovo inizio

Ho deciso che appena potrò butterò giu 4 righe su questo blog creato tanto tempo fa, ormai non so più il perchè...so solo che dovrò cambiare il titolo perchè non l'ho scritto io.
Ho appena visto una bozza dal titolo "nuovo inizio", forse l'ho scritto anni fa pensando che stesse per iniziare qualche cosa di nuovo nella mia vita o forse solo perchè avevo intenzione di creare un nuovo blog dopo quello che iniziai all'età di 16 anni su una famosa piattaforma ormai spopolata. Insomma l'ho vista e ho pensato fosse un invito a ricominciare, sono giorni che mi gira in testa questa idea.
Non so chi leggerà queste righe, vorrei solo informare lo sventurato lettore che questo blog nasce con uno scopo terapeutico, il mio. Non so come andrà a finire, se riuscirò a scrivere cose con un filo logico, mi aprirò, oppure neanche pubblicherò queste righe perchè deciderò di tenerle per me. Dicevo, nasce con uno scopo terapeutico a seguito di un evento per me traumatizzante che normalmente fa parte almeno 3-4 volte, vabbè diciamo 2-3 volte, in media, nella vita di qualsiasi uomo: la fine di un amore. Ovvio non il mio, sennò non penso che avrei tutta questa voglia di scrivere, di stritolarmi l'anima e il cuore con ricordi, lucubrazioni, pensieri sparsi e cose così.
L'intento è sicuramente quello di riuscire a prendere coscienza di quello che mi è capitato, metabolizzarlo, capire che c'è una vita oltre il buio che mi circonda in questo momento, l'anonimato mi aiuterà.
Ebbene, sono passate 2 settimane dall'ultima volta che ci siamo visti io e Lui, 14 interminabili giorni, i più lunghi della mia vita, i più difficili. Penso che sia stato il tempo massimo in cui non ci siamo visti...tempi in cui avevo 16 anni e trascorrevo le vacanze con mamma e papà al mare in Puglia.
Ieri però ci siamo sentiti, le mie amiche lo avevano visto girare intorno a casa mia e mi hanno chiamata, appena sono scesa già non c'era più. Non so se lo avessi visto cosa avrei detto o fatto...forse era più la voglia di vederlo, mi hanno detto che indossava una camicia celeste con le maniche arrotolate, io già lo vedevo...
Ieri è stato come se mi avesse ulteriormente straziato il cuore, due settimane dopo la nostra rottura ufficiale, chiamiamola così...ha cercato in tutti i modi di farmi capire che era finita, FI-NI-TA. Che lui se ne era andato perchè non era più felice e che andandonse ad abitare con la madre pare abbia riacquistato la serenità. Mi ha fatto leggere un estratto di un post pubblicato su un forum più di 3 anni fa in cui chiedeva consigli ad un esperto su come lasciare la propria ragazza dato che lei non voleva capire che non era più amata. Quella ragazza ero io. La ragazza che all'epoca stava insieme a lui da quasi 5 anni e che lui già diceva di non amare da almeno 3. Oggi sono passati 8 anni e sono qui a metabolizzare il fatto che alla fine per quanti anni mi abbia amato, 2 o 3? Tralascerò le parti più strazianti per voi lettori ma soprattutto per me. Il dolore è troppo fresco, non voglio pensare...solo buttare giu qualche riga senza senso...
Sta cercando di fare qualsiasi cosa per farsi odiare...mi ha perfino detto che già si stava vedendo con un'altra pur di provocare il mio odio e il mio sdegno. Anche nella lettera pubblicata sul forum diceva di pensare addirittura al tradimento perchè sapeva che era l'unica cosa che non avrei mai tollerato. Questa parte l'ha omessa ieri. Così come la parte nella quale dichiarava pubblicamente il bisogno di amore, di una persona che gli suscitasse sentimenti al di fuori della rabbia. Vi garantisco che in questi anni è successo di tutto, certo è sempre stato una persona "strana", solitaria, meditativa...ma non ho mai pensato che potesse effettivamente non amarmi da tempo nonostante sia capitato in qualche litigata che lui me lo dicesse, ma si sa...quando si è arrabbiati si dicono tante cose, beh mi sbagliavo! Non c'è niente di più vero di quando una persona pacata si incavola e ve ne canta di cotte e di crude, questo l'ho imparato!
In questi anni, nel frattempo, ci siamo laureati ha creato una bellissima tesi dove io stessa ho partecipato "recitando" una piccola parte e aveva concluso il tutto con tutta una serie di ringraziamenti alla sua famiglia, alla mia e a me...lasciando che il mio nome, in basso a destra sullo sfondo nero, fosse l'ultimo a scomparire. Quasi a voler dire...tu tu proprio tu sei il nome che scomparirà per ultimo! Quello che sarà con me nel mio futuro...niente di più sbagliato.
Mentre scrivo mi capita di avere dei momenti di black out, come se il sangue non affluisse perfettamente al cervello, come se le vene che portano l'ossigeno al cervello si ostruissero per un secondo...e io avessi dei piccoli e frequenti capogiri.
Non sono arrabbiata ecco, non provo odio come invece prova lui per me. Non lo odio. Sono solo un cuore distrutto come lo può essere quello di una persona che in questi anni si sia prodigata tanto a costruire qualche cosa di concreto, per quel che possa significare il termine in questo periodo.
In questi giorni ho sentito il mio corpo cambiare...sento come se non fossi più io a controllarlo...non è solo la testa. Sento come se il mio stomaco, il mio intestino non so ancora bene cosa, ma comunque nella zona pancia, funzionasse con un interruttore. La mia testa cerca in tutti i modi di farlo stare calmo e sereno cercando di non pensare troppo, di non rimuginare ma appena appena il cervello va per i fatti suoi eccolo lì che, come se qualcuno avesse spinto su un interruttore, si aziona il dolore e poi come un senso di soffocamento. A volte penso che mi stia per venire un attacco di panico ma il punto è che io non ho mai avuto un attacco di panico e non so come riconoscerlo.
Alla fine penso, sono una bella ragazza (almeno nella media o giu di lì), ho una bellissima famiglia, ho delle amiche (una delle quali ho avuto il dono di imparare a conoscere durante l'università nonostante già avessimo frequentato il liceo in classe insieme), mi sto per laureare in Economia, non ho nulla da temere...ho tutta la vita davanti! Chissà quante altre persone conoscerò, quanti uomini incontrerò...magari più belli, più interessanti, che mi riescano ad amare per ciò che sono con i miei mille difetti e foss'anche solo un pregio. Ma ora ho un senso di vuoto che mi opprime...
Vabbè direi che per stasera può bastare, è tutto il giorno che sono in giro...è ora che vada a letto.
Alla prossima se ci sarà.
Notte G.