mercoledì 12 febbraio 2014

past


- non vuoi restare con me?
- restare con te?! e perché? guarda, stiamo già litigando!
- si noi siamo così, noi litighiamo
tu dici a me che sono un arrogante figlio di puttana e io ti dico quando sei una rompicoglioni e lo sei…il 99% del tempo e non ho paura di offenderti…tanto ti bastano due secondi di recupero per passare alla rottura di coglioni successiva
- e allora?
- allora non sarà facile anzi sarà molto difficile e dovremo lavorarci ogni giorno ma io voglio farlo perché
io voglio te, io voglio tutto di te, per sempre, io e te, ogni giorno della nostra vita

Su molte cose non erano d'accordo
anzi di rado erano d'accordo su qualche cosa
era un litigio continuo, una sfida continua ogni giorno
ma nonostante il loro essere così diversi,
una cosa importante avevano in comune:
erano pazzi l'uno dell'altro.

martedì 11 febbraio 2014

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È proibito
piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.
È proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realta'.
È proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.
È proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.
È proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.
È proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.
È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perche' le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.
È proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgono meno della tua,
non credere che ciascuno tiene il proprio cammino
nelle proprie mani.
È proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio' che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo' togliere.
È proibito non cercare la tua felicita',
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.
(Alfredo Cuervo Barrero
 
E mi manchi.

domenica 9 febbraio 2014

9/02/2014

Oggi sono uscita con C. ed è stato liberatorio, decisamente sollevante.
Dopo tanto tempo mi sono resa conto di stare aggrappata solamente ad un ricordo, uno stupido filmino che mi appare nella mente ogni qual volta senta odori o veda luoghi a quali in un lontano passato appartenevo.
Le sue parole mi hanno aiutato, abbiamo parlato durante il lungo tragitto che ci separava da Piazza di Spagna a Via Virgilio, mi ha presa sotto braccio e con un sorriso mi ha detto: "Andiamo! Facciamocela a piedi". Ed è stato bello non avere orari, parlare a ruota libera, perderci nei racconti, nelle riflessioni. Si avvicina a ciò che piace a me.
Aprire gli occhi per me non è semplice, per una che per non evocare emozioni non fa determinate strade, che reprime i pensieri scomodi sotto cumuli di  piccoli grandi problemi quotidiani; li spingo verso il basso come quando, di ritorno a casa da un viaggio cerchi disperatamente di saltare sopra alla valigia strabordante che ovviamente non si chiude mai, troppo piena di souvenirs delle vacanze. Così faccio io...e ultimamente lo faccio prima di andare a dormire o quando so che non mi sto godendo appieno un momento felice della mia vita. Tecniche banali che Freud smaschererebbe in men che non si dica!
Mi riesce facile parlare a C., mi sento libera di farlo, non temo giudizi, ascolto i consigli e mi sento me stessa. E' assurdo come quello che io mi ostini a chiamare "destino" (anche se, in questo caso, si tratta in larga parte della mia volontà) mi abbia affiancato C. nel momento peggiore della mia vita. Anche se non posso dire di essere uscita dal mio tunnel, perchè oggettivamente so che non è così, ci sono giornate come queste in cui mi sento un po' più vicina a quello status di calma e serenità che tanto mi manca e che non so se mai raggiungerò pienamente.
C. mi ha raccontato che una signora del suo palazzo si è suicidata gettandosi  dal quarto piano, è stata trovata dal portiere in un mare di sangue, il suo corpo giaceva tra due cassonetti della spazzatura. Io, oltre a provare sdegno nell'immaginare quella donna distesa a terra con tutte le ossa scomposte quasi fosse una bambola di pezza, mi sono ritrovata a pensare a come sarebbe potuta essere la sua vita se invece di volare sull'asfalto della strada fosse finita nel secchione della spazzatura. Si sarebbe salvata? In tal caso, cosa avrebbe raccontato al marito? O forse lui, conoscendo l'instabilità mentale della moglie, sarebbe stato comprensivo? Sarebbe stata ancora in grado di vivere una vita apparentemente normale oppure sarebbe stata paralizzata da capo a piedi o peggio in coma vegetativo? Sono solo possibilità.
Nei giorni scorsi ho riflettuto su questa frase: "Sei un uomo felice con alcuni attimi di tristezza o sei triste con alcuni momenti di felicità?". Fino a poco tempo fa mi reputavo una persona felice con magari attimi di tristezza, normale capita a tutti. La cosa buffa è che trovavo sempre un motivo per tornare a sorridere, a volte è stato difficile ma lo trovavo. Il motivo poteva essere la fortuna di avere due genitori che ti amano incondizionatamente, il musetto dolce e pelosetto del mio Oliver, l'abbraccio improvviso della persona che ami. Oggi non è che abbia meno motivi per essere felice, solo che faccio più fatica e allora mi ritrovo, con mio grande disappunto, a categorizzarmi tra le persone tristi che gioiscono di piccoli momenti di felicità. Vorrei tornare ad appartenere alla categoria che per mia natura sento più vicina, la prima.
Ora la mia stanchezza, accumulata in questa giornata tanto piena, si fa sentire. I miei occhi stentano a rimanere aperti e per me, che ancora devo in ordine: mettere il pigiama, struccarmi e lavarmi i denti, diventa difficile fare una riflessione che abbia un filo logico.
Notte Giulia.



martedì 28 gennaio 2014

Non ho voglia di scrivere, non voglio più scrivere. Penso che eliminerò questo blog.

giovedì 14 novembre 2013

14/11/2013

Non riuscirò mai più a leggere ciò che ho scritto fino ad oggi senza provare l'ansia di perdermi.

venerdì 4 ottobre 2013

Condividere (bozza)

Il mio ideale di felicità? Tornare a casa dopo una giornata di lavoro pesante, posare a terra le borse, farmi una doccia veloce e cucinare in attesa che la persona che amo torni a casa. Sì, ok non sono una grande cuoca e non penso di diventarlo...almeno non nell'immediato futuro ma perchè non fare qualche cosa non solo per sè stessi ma anche nella prospettiva di arrecare piacere alla persona che ci è affianco.
Per me amare vuol dire essenzialmente condividere, ultimamente ci sto pensando spesso. Se pensate che cucinare non è una cosa che mi piaccia e oltretutto non mi riesce neanche troppo bene si capisce cosa intenda dire... condividere un piatto magari non sempre ben riuscito ma dare soddisfazione a colui che l'ha preparato perchè in quel piatto ha impiegato essenzialmente soldi (come fa notare spesso mio padre), tempo e anche amore. Questo è per me amare
Ma non parlo solo di condivisione culinaria, io amo condividere tutto. Una giornata di sole, una gioia, una scoperta, un dolore...solo attraverso la condivisione di piccoli attimi quotidiani ti accorgi non solo dell'amore che prova l'altra persona nei tuoi confronti ma soprattutto di quanto tu stesso dipenda inevitabilmente da quell'uomo o da quella donna...
Difficile per me non dipendere emotivamente dall'uomo che amo anche se ho dimostrato a me stessa che sono una piccola donna forte e indipendente. Che ottiene ciò che vuole,dotata di dignità e amor proprio.
Difficile e complicata è la mente umana, io sono così semplice. Così schematica e trasparente. Per capirmi basta guardare i miei occhi.

domenica 8 settembre 2013

Ostia

Mi manchi terribilmente. Oggi sono venuta persino ad Ostia. Non so cosa mi sia passato per la testa, lo giuro. Ho preso la macchina, messo la musica a palla e sono partita.
Ho fatto una passeggiata alla "rotonda" come la chiamavo io, ma che rotonda non è...è il pontile,lo so. Mi sentivo nuda, osservata e sola. Per fortuna avevo gli occhiali da sole che oscuravano tutto. Le mie lacrime e i miei occhi.
Ho camminato perfino sulla sabbia sai? Mi sono tolta le scarpe nuove e mi sono bagnata i piedi...si stava benissimo...non so cosa stessi facendo, se stessi aspettando, te. Lo so che non saresti mai venuto.
Così mi sono fatta una foto ai piedi che camminano sul bagniasciuga, classico. L'ho messa su fb e sono tornata indietro, verso la macchina.
Non sapevo che strada fare a ritorno, pensa ho persino messo il navigatore (che dopo ho tolto) come se non sapessi più tornare a casa. Ero spaesata e confusa. Poi mi sono detta che potevo sempre passare vicino casa tua e prendere l'ostiense dallì. Così ho fatto, solo che sono passata sotto casa tua.
Ti giuro, sono rimasta meno di 2 minuti. Avevo persino confuso la finestra e il portone. Non lo so perchè, come se 8 anni non bastassero più per ricordare queste cose scontate. Così sono andata avanti di pochi metri. Avevo il finestrino abbassato, stavo ascoltando "the winner is" colonna sonora del Favoloso mondo di Amelie se non erro. Dopo pochissimo, la macchina ha fatto il suo solito rumore quando sta per un certo periodo ferma e ti ho visto. Dal terrazzo sei tornato dentro casa. Sono sicura fossi tu, non so se mi hai visto. Così ho preso e sono andata via, mi manchi.